(ANSA) - PALERMO, 05 FEB - Un centro di accoglienza, di
soccorso e di aiuto per i ragazzi che cadono nelle dipendenze e
per le loro famiglie. Il Comune di Palermo dà la sua parola e
promette di mettersi subito alla ricerca di un bene dove possa
nascere «La Casa di Giulio», un progetto ideato e voluto dalla
famiglia Zavatteri che conosce, nel profondo, il dolore più
grande di tutti: la perdita di un figlio. "Non possiamo
permettere che altri ragazzi facciano la stessa fine - dice il
padre di Giulio -. Il crack auto emargina chi ne fa uso, lo
porta ad uno stato di annichilimento e tanti ragazzi muoiono
soli nei vicoli. Ho vissuto per 5 anni questa situazione con mio
figlio. Era finito in rianimazione e la vita gli aveva dato
un'altra possibilità. Poi è arrivato quel 15 settembre e non c'è
stato più nulla da fare. Le abbiamo provate tutte per salvarlo
in questi anni: comunità, psicologi, psichiatri ma nonostante i
tanti bravi addetti ai lavori, nella nostra città non c'è un
centro che ascolti e aiuti questi ragazzi, che spieghi alle
famiglie come riallacciare il dialogo con i figli e come
affrontare questo mostro".
La realizzazione del Centro è stata sposata non solo dal
Comune ma anche da altri enti e istituzioni, come il teatro
Massimo. Il Sovrintendente Marco Betta ha espresso la sua
solidarietà prendendo l'impegno di promuovere un evento il
Centro. Il prossimo 5 marzo al Teatro Massimo sarà organizzata
una serata per raccogliere fondi da destinare alla associazione
onlus la Casa di Giulio. La manifestazione è dedicata alla
musica, alla cultura, all'informazione contro le droghe e il
potere mafioso che si insinua nella nostra città con lo spaccio
del crack. (ANSA).
Droga: "La casa di Giulio", contro il crack, evento al Massimo
Il 5 marzo una serata con raccolta fondi per realizzare centro
