Terremoto: Ancona ricorda sisma 1972 e frana 1982
Concerti, seminari e formazione con tecnici e testimoni

(ANSA) - ANCONA, 24 GEN - A 50 anni dal terremoto del 1972 e
a 40 dalla frana che colpì Ancona nel 1982, il Comune ricorda i
due eventi con testimonianze, concerti, seminari e attività di
formazione programmate a giugno e a dicembre 2022. L'iniziativa
è stata lanciata oggi in un incontro stampa dalla sindaca
Valeria Mancinelli, affiancata dal capo di Gabinetto della
Prefettura di Ancona nel 1972 Fabio Costantini. Per ricordare
l'evento sismico è stato proiettato un filmato curato dal
giornalista Claudio Sargenti. Dalla prima scossa del settimo
grado della scala Mercalli (usata allora come sistema di
misurazione) alle ore 21:15 del 25 gennaio del '72, a quelle che
seguirono martoriando la città per 11 mesi, tra cui la più forte
(dieci gradi Mercalli) il 14 giugno. Pur in assenza di vittime,
risultarono inagibili 7.000 edifici, tra cui le Poste centrali,
Palazzo degli Anziani, scuole, musei e chiese. Dopo il 14
giugno, ben 30mila cittadini si rifugiarono in 1.453 tende
montate in 56 punti della città. Almeno 600 persone trovarono
alloggio negli autobus parcheggiati nelle piazze, 1.500 nei
vagoni ferroviari fermi alla stazione, 1.000 nelle palestre
delle scuole agibili, ed altri nel traghetto Tiziano ancorato in
porto. Dal 15 al 30 giugno furono inoltre distribuiti almeno
200mila pasti caldi e 15mila pacchi con cibi freddi. Toccò al
Comune di Ancona, guidato dal sindaco Alfredo Trifogli,
organizzare la macchina dei soccorsi "e quella luce accesa
anche di notte al secondo piano del Palazzo Comunale dove aveva
deciso di alloggiare - ha ricordato il suo segretario personale
Marcello Bedeschi - rappresentò per gli anconetani la vicinanza
di un primo cittadino che negli anni fu sempre attivo, prima
nella gestione dell'emergenza e poi della ricostruzione". Il suo
rifiuto di installare baracche, la promozione con i parlamentari
marchigiani di una legge apposita per la città, il modello di
gestione del sisma ad Ancona, con il coinvolgimento di
maggioranza e opposizione, divennero un esempio per le
successive calamità naturali che colpirono l'Italia, come il
terremoto del Friuli, creando la base della Protezione civile
moderna, ha ricordato Roberto Oreficini, con il coinvolgimento
del Ministero dell'Interno, delle Prefetture, dei Vigili del
Fuoco e di tutte le amministrazioni dello Stato civili e
militari, dalla Polizia alle Forze Armate, assieme a quello
delle province, dei Comuni, dei sindaci e del 'personale
volontario'. Vennero inoltre creati sistemi e istituti
innovativi, come quello dell'esproprio temporaneo e di un
contributo in conto interessi per stipulare un mutuo per
effettuare lavori di prevenzione e messa in sicurezza degli
edifici. Da quell'evento, ha anche ricordato il Capo
Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio
intervenendo in video, nacque anche la necessità di condividere
gli interventi e le informazioni con la comunità scientifica, e
di mettere insieme il sistema di protezione civile con quello
della ricostruzione. Tra le iniziative in programma, ci sarà il
14 giugno al Teatro delle Muse un pomeriggio di testimonianze e
ricordi del sisma che culminerà in serata con un concerto della
Banda dei Vigili del Fuoco. Il 17 giugno alla Mole di Ancona
incontri sulla previsione e prevenzione del rischio sismico e
idrogeologico, seguite il giorno dopo da attività di formazione
di Protezione Civile per le scuole e per la tutela e il
recupero del patrimonio storico-artistico. il 12 dicembre,
infine, ci sarà un incontro-testimonianza sulla frana di Ancona
alla Mole. (ANSA).
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