(ANSA) - PESCARA, 27 GEN - "Il Prefetto è stato tenuto
all'oscuro di quanto stava accadendo tra Farindola e l'hotel
Rigopiano". L'avvocato difensore dell'ex Prefetto di Pescara
Francesco Provolo e della dirigente Ida De Cesaris, per i quali
l'accusa ha chiesto rispettivamente 12 e 9 anni di reclusione,
il noto penalista Gian Domenico Caiazza, lancia così in aula un
vero e proprio macigno contro la Provincia di Pescara, ed in
particolare contro alcuni suoi dirigenti, in particolare Paolo
D'Incecco, Mauro Di Blasio ed Alberto Giancaterino, che
avrebbero tentato di gestire tra loro alcune emergenze che si
stavano creando, specie sul fronte della viabilità, in quelle
drammatiche ore prima della tragedia.
"Fino al 17 gennaio la strada per Rigopiano era transitabile,
tanto che alcuni ospiti sono stati scortati dall'Hotel al bivio
Mirri, la situazione precipita nella notte tra il 17 ed il 18
gennaio, quando la Strada Provinciale 8 collassa. Già dalle 7.00
del 18 si segnala la necessità di un turbina, ma quella della
Provincia è rotta, ma - dice Caiazza - nulla di tutto questo
viene segnalato in Prefettura e tutte le informazioni restano
nel ristretto perimetro dei tre dirigenti della Provincia".
(ANSA).