(ANSA) - CARAMANICO TERME, 26 GEN - Si intitola "Medicina
della conservazione e gestione sanitaria della fauna selvatica",
è un Master di secondo livello organizzato dal Dipartimento di
Medicina Veterinaria dell'Università di Teramo e dal Parco
Nazionale della Maiella e sarà frequentato da 30 fra medici
veterinari, liberi professionisti, funzionari di enti pubblici
impegnati nella gestione della fauna, dirigenti di aziende
sanitarie locali e ricercatori provenienti da tutta Italia.
Comincerà domani, venerdì 27 gennaio, e prevede un percorso
teorico online - come la giornata inaugurale di domani - e uno
pratico applicativo, con lezioni sul campo a cura del Wildlife
Research Center del Parco della Maiella, nella sede scientifica
di Caramanico Terme (Pescara) e in altre aree di interesse, in
collaborazione con la Società Italiana di Ecopatologia della
Fauna Selvatica (Sief).
Si tratta di un'esperienza formativa unica in Italia, grazie
alla condivisione di esperienze fra il Parco, l'Università e
realtà italiane ed europee impegnate sul tema della gestione
sanitaria della fauna selvatica. L'approccio multidisciplinare
potrà garantire la comprensione della complessità delle
dinamiche delle malattie nelle popolazioni. Con la comparsa del
Covid, spiegano gli organizzatori, "abbiamo dovuto confrontarci
con alcuni concetti di epidemiologia, prima sconosciuti ai più,
abbiamo capito come le relazioni tra uomini, popolazioni animali
e ambiente debbano essere viste con un approccio integrato,
olistico, tendente a definire il quadro generale di 'One
Health'".
"Abbiamo sentito spesso dire che oltre il 70% dell'origine
delle malattie infettive emergenti dell'uomo è di origine
animale, perlopiù da animali selvatici, ed è vero: ma è
altrettanto vero che tali malattie sono effetto di relazioni
complesse tra
uomini, animali domestici e selvatici, e che trovano
spiegazione, quando riusciamo ad averla, nell'analisi di fattori
quali densità di popolazione umana, diversità e abbondanza di
animali selvatici, e cambiamenti dell'ambiente messi in atto
dall'uomo, primi fra tutti deforestazione, espansione di
pratiche agricolturali intensive, intensificazione della
produzione zootecnica, commercio di animali". Grazie alla
collaborazione fra l'ateneo teramano e il Wildlife Research
Center del Parco della Maiella questi temi sono al centro di
linee di ricerca scientifica che in Abruzzo si stanno
sviluppando anche grazie alla particolarità geografica e alla
ricchezza di aree protette della regione. (ANSA).
