(ANSA) - NAPOLI, 22 DIC - Un malore improvviso, la chiamata
al 118, poi la sala operatoria e la lotta per la vita. E' la
storia di un giovane turista americano arrivato in Italia per
festeggiare il matrimonio di un amico, salvato al San Giovanni
Bosco di Napoli dopo essere stato colto da un grave malore.
Patrick (nome di fantasia per tutelarne la privacy), ha
trascorso alcuni giorni in Toscana per prendere parte alla
cerimonia nuziale, poi - una volta a Napoli da turista - i primi
segni di una malattia poco frequente, ma devastante: una
trombosi dei seni venosi cerebrali. Patrick ha una forte cefalea
e la sua mente inizia ad essere annebbiata. Il giovane non lo
sa, ma di lì a poco la sua vita sarà nelle mani dei medici
dell'ospedale San Giovanni Bosco. Trasportato d'emergenza al
pronto soccorso dell'ospedale dei Pellegrini viene sottoposto a
tutti gli esami del caso. Nonostante la diagnosi sia molto
complessa, i medici del Pronto soccorso capiscono subito che
servono approfondimenti urgenti. L'equipe dell'U.O. di
Radiologia procede con una Tac dell'encefalo e subito dopo con
una angio-TAC dei vasi intracranici. Gli esiti sono
preoccupanti. Viene allertato nuovamente il 118 per un
trasferimento immediato dell'uomo all'U.O.C. di Neurologia
dell'ospedale San Giovanni Bosco. Di guardia c'è la neurologa
Antonella Antenora, che decide di avviare immediatamente una
terapia specifica e di allertare i neuroradiologi. Grazie al
sistema Picture Archieving Comunication System (PACS) i
neuroradiologi possono controllare immediatamente gli esami
effettuati all'ospedale dei Pellegrini, la decisione è
immediata: trasferire l'uomo in sala angiografica per confermare
l'ipotesi diagnostica.
"Le immagini angiografiche ci hanno ghiacciato il sangue -
spiegano i medici - senza un intervento immediato il ragazzo
sarebbe morto di lì a poco. Ma anche operando l'esito sarebbe
stato tutt'altro che scontato". L'intervento endovascolare è
delicatissimo, bisogna liberare i seni venosi occlusi. Ad
intervenire è il dr. Luigi Delehaye (direttore dell'U. O. di
Neuroradiologia Diagnostica ed Interventistica), con
l'anestesista Francesco Piscitiello, supportato dall'equipe
infermieristica della Emodinamica-Sala Angiografica e tecnica
dell'U. O. di Neuroradiologia.
I medici riescono ad asportare molti coaguli, tutto va per il
meglio. "Durante il lungo intervento - spiegano i medici -
durato circa 4 ore, sono stati asportati un gran numero di
coaguli, ottenendo una disostruzione ed il ripristino della
pervietà di gran parte dei vasi occlusi. Al risveglio dalla
narcosi la situazione clinica del giovane paziente è già
visibilmente migliorata e migliora ancora dopo alcuni giorni di
degenza nel corso dei quali viene sottoposto ad una terapia
anticoagulante, ad alti dosaggi, per cercare di completare la
disostruzione vasale". Appena la situazione clinica è risultata
stabile ed il paziente fuori pericolo, i medici neurologi hanno
deciso per il rientro negli Stati Uniti e Patrick torna a
Denver, Colorado, dove viene ricoverato allo Swedish Medical
Center per proseguire la terapia farmacologica suggerita dai
medici di Napoli.
"Anche in questo caso - si sottolinea in una nota - le donne
e gli uomini dell'Asl Napoli 1 Centro sono stati straordinari.
Grazie alla loro professionalità, tempestività e competenza
hanno trattato un caso estremamente complicato al meglio,
salvando la vita di un uomo che non aveva più molte speranze.
Una sanità d'eccellenza che ogni giorno offre risposte ai nostri
concittadini e, quando serve, anche a chi è in Campania solo di
passaggio. Un grazie a Patrick per la foto sorridente ed i
ringraziamenti inviati ai protagonisti di questa nuova pagina di
buona sanità". (ANSA).
Colto da malore a Napoli, turista salvato dopo operazione
In Italia per un matrimonio, vivo dopo 4 ore di sala operatoria
