(ANSA) - MILANO, 04 NOV - Donne e braccianti: furono loro a
dar vita all''Antifascismo di Popolo
in Valtellina e Valchiavenna', di cui parla il volume di
Pierluigi Zenoni (edizione Mimosa), il libro della Memoria 2023
dello SPI CGIL Lombardia,
curato in collaborazione con SPI di Sondrio e SPI nazionale, che
esce a cento anni dalla Marcia su Roma.
Nel volume, Zenoni ripercorre la storia della gente semplice
della Valtellina e Valchiavenna per dimostrare che la Resistenza
ha avuto il sostegno e la solidarietà della maggior parte dei
valtellinesi proprio perché loro per primi avevano preso le
distanze dal regime fascista. Grazie a una ricerca quadriennale
presso l'Archivio di Stato di Sondrio, l'autore ha scoperto che
le persone considerate pericolose per l'ordine pubblico e per lo
Stato in provincia di Sondrio erano 1387. I "sovversivi" erano
principalmente contadini o braccianti, muratori o manovali,
minatori o scalpellini. Ma sono le donne le protagoniste degli
eventi collettivi: manifestano a Morbegno contro un commerciante
accusato di imboscare le derrate alimentari per venderle poi al
mercato nero; danno l'assalto al mulino di San Cassiano, chiuso
perché si macinava in nero. E sono le lavoratrici del setificio
Bernasconi di Morbegno che si mettono in sciopero per evitare
che alcune di esse vengano mandate in Germania a lavorare; e
sono ancora le operaie del turno di mattina del Cotonificio
Fossati che, il 9 settembre del '43, sfilano per le vie di
Sondrio gridando "Vai fuori tedesco, vai fuori che è l'ora."
(ANSA).
Libri: l'Antifascismo di popolo in Valtellina e Valchiavenna
E' libro della Memoria 2023 dello SPI CGIL Lombardia
