(ANSA) - MILANO, 17 NOV - C'è il "Testarossa", etichetta che
ha fatto la storia dei vini d'Oltrepò e che da qualche anno è
tornato a veleggiare tra i gonfaloni dell'enologia pavese. Ma,
più in generale, c'è un territorio che vuole uscire dai confini
grazie anche e sopratutto a un vitigno che qui guai a chiamarlo
internazionale: il Pinot Nero, identità di un territorio che,
dal fiume alle colline di una Lombardia di confine, spinge la
sua attrattiva fino alla East Coast degli Stati Uniti, mercato
dove - conferma il direttore commerciale di Terre d'Oltrepò Enzo
Vogliolo - "il Pinot Nero si conferma come varietale in ascesa".
Negli Usa, il gruppo lombardo è impegnato in questi giorni in un
tour iniziato cona masterclass a New York e che vede tappe
Filadelfia, Washington, Miami (qui, lunedì 21, sarà alla Preview
of Italian Wine's 2023 Guide in collaborazione con il Consorzio
di Tutela Vini Oltrepò Pavese).
I numeri sono quelli di un mercato in crescita, dove Terre
d'Oltrepò già esporta il 20% del fatturato e dove i vini del
territorio hanno già recuperato terreno dopo i due anni di
pandemia, attestandosi su un valore di circa 5,5 miliardi di
euro complessivi (periodo gennaio-novembre 2021) con un +7%
rispetto al 2019. Il gruppo, oggi, è la principale realtà
vinicola cooperativistica in Lombardia: frutto della fusione,
nel 2018, della Cantina Sociale Intercomunale di Broni e della
Cantina di Casteggio, nel 2020 ha acquisito insieme a Cavit il
marchio La Versa. Oggi conta 600 soci e un fatturato che si
avvicina ai 40 milioni di euro. (ANSA).
Il Pinot Nero di Terre d'Oltrepò conquista la East Coast
Bene il tour Usa della cantina, tra masterclass e wine-preview
