(ANSA) - AOSTA, 23 GEN - "Per mettere in difficoltà i
giornalisti e cercare di fermare il loro lavoro non erano
sufficienti le 'querele bavaglio' e ora nascono le 'segnalazioni
disciplinari bavaglio', nuovo strumento a costo zero e per
questo ancora più insidioso. Lo denuncia l'Associazione stampa
valdostana precisando che il fenomeno si verifica "anche a causa
della compiacenza, ancorché inconsapevole, degli organismi di
autodisciplina dell'Ordine dei giornalisti".
Il caso riguarda una giornalista nei cui confronti è stato
avviato un procedimento disciplinare "nonostante si sia limitata
a fare il suo mestiere". Procedimento che nei giorni scorsi è
stato archiviato. "Tutto è nato - si legge - da una serie di
segnalazioni fotocopia, arrivate nella forma del 'mail bombing'
all'Ordine e al consiglio di disciplina stesso. La collega è
stata ritenuta 'colpevole' di aver scritto dell'obbligo
vaccinale contro il Covid-19 e degli operatori sanitari che non
si erano sottoposti alla vaccinazione. Il caso è stato portato
alla disciplinare da un gruppo organizzato di cittadini,
contrari alla certificazione vaccinale, che ha preso di mira la
collega più volte, anche con plateali 'comizi' in piazza, e che
poi ha puntato il dito contro di lei con questa formula finora
inedita".
Secondo l'Asva "in caso di segnalazioni (anche anonime) in forma
di copia-incolla, il consiglio di disciplina dovrebbe fare
un'immediata riflessione sulla loro attendibilità: in questo
caso, non solo le segnalazioni non sono finite nel cestino, ma
il fascicolo che ne è nato è stato analizzato e non è stato
archiviato. Il consiglio di disciplina ha proceduto, affidando
l'istruttoria a un collegio di tre giornalisti, a convocare la
collega, costringendola a impiegare tempo e denaro in una difesa
da accuse manifestamente infondate, a rivolgersi a un legale.
L'archiviazione del procedimento è più che mai tardiva e la sola
sua apertura crea un precedente grave". (ANSA).
Mail bombing a Ordine contro giornalista, solidarietà Asva
Da parte di No Vax, invito a vigilare al Consiglio di disciplina
