(ANSA) - AOSTA, 23 DIC - La prima Commissione 'Istituzioni e
autonomia' ha concluso le audizioni sulla richiesta di
referendum consultivo di iniziativa popolare, collegata alla
proposta di legge numero 58 del gruppo Progetto Civico
Progressista, in materia di elezioni regionali.
Dopo il rinvio deciso dall'Aula consiliare il 13 luglio
scorso, la Commissione ha infatti proceduto ad una serie di
approfondimenti, sentendo il costituzionalista Massimo Luciani,
i promotori della richiesta di referendum consultivo e il
professore Andrea Morrone.
"Questo percorso di approfondimento - riferisce il presidente
della Commissione, Claudio Restano (Gm) - consentirà al
Consiglio di decidere con maggiore cognizione di causa in merito
alla richiesta di referendum consultivo: i pareri dei professori
Luciani e Morrone nonché tutta la documentazione saranno ora
trasmessi al presidente del Consiglio per l'iscrizione del punto
all'ordine del giorno di una prossima Assemblea e saranno di
supporto ai Consiglieri per assumere una decisione in merito.
L'analisi condotta dalla Commissione ha fatto emergere - come
già sollevato in Aula - il nodo riguardo al quesito
referendario: la proposta di legge n. 58 elenca undici punti
essenziali e non presenta quindi un carattere di omogeneità,
elemento invece - come rilevato dal professor Luciani, docente
incaricato dal Consiglio regionale - che dovrebbe essere
caratterizzante di un referendum consultivo, il quale è
finalizzato a conoscere l'orientamento degli elettori attraverso
un quesito chiaro e omogeneo. C'è poi un ulteriore dubbio che è
quello di voler superare con una richiesta di referendum
consultivo il giudizio di inammissibilità espresso dalla
Commissione per i procedimenti referendari sulla proposta di
legge di iniziativa popolare in materia di elezioni regionali.
Di diverso avviso il professor Morrone, consulente incaricato
dal gruppo Pcp, per il quale, invece, il referendum sarebbe
ammissibile e potrebbe essere articolato su tre quesiti".
"La tematica è delicata - aggiunge Restano - vista anche la
presenza di due proposte di legge in materia di elezioni
regionali depositate in Consiglio, cui se ne aggiungeranno con
molta probabilità delle altre. Al di là della richiesta di
referendum su di un singolo testo e di tutte le complicazioni
amministrative che ne conseguono, il Consiglio si dovrà
confrontare sulle varie proposte cercando di trovare un'ampia
convergenza che riteniamo indispensabile per una norma di questa
portata. La riforma elettorale sarà, infatti, uno dei temi che
la nostra Assemblea sarà chiamata prossimamente ad affrontare,
non solo per la presenza di una richiesta di referendum
consultivo, ma per cercare di superare la situazione di
instabilità che ha caratterizzato la nostra Regione negli ultimi
anni e che è stata richiamata in tutti i programmi elettorali".
(ANSA).
Legge elettorale: concluse le audizioni in prima commissione
Dagli esperti pareri discordanti sul referendum, parola all'Aula
